Giovanni Fusco

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Giovanni Fusco (Sant'Agata de' Goti, 10 ottobre 1906Roma, 1º giugno 1968) è stato un pianista, compositore e direttore d'orchestra italiano, fra i primi compositori di colonne sonore cinematografiche.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Giovanni Fusco, nato in provincia di Benevento nel 1906 da Carlo e da Teresa Folena. Ancora bambino si trasferisce a Roma per studiare musica assieme a suo fratello maggiore Tarcisio, uno dei primi musicisti a dedicarsi ai rapporti tra la musica ed il cinema dirigendo orchestre durante la proiezione dei film muti.

A soli nove anni, seguendo l'esempio di suo fratello, accompagnava come pianista la proiezione dei film muti in alcune sale della capitale, guadagnando dieci lire a sera. Questa sua prima attività sarà determinante nella sua formazione di compositore di musica per film.

Iscrittosi al Conservatorio di Santa Cecilia, studiò pianoforte con P. Boccaccini e Alfredo Casella, organo con Fernando Germani, composizione con R. Storti e Alfredo Casella e direzione d'orchestra con Bernardino Molinari, conseguendo il diploma di pianoforte. Nel 1931 si diplomò in composizione al Conservatorio di Pesaro e nel 1942 nuovamente a Roma in direzione d'orchestra.

Esordì come autore di colonne sonore nel ventennio fascista firmando film come: Joe il rosso e Il cammino degli eroi (1936) di Corrado D'Errico, Contessa di Parma (1937) di Alessandro Blasetti, Il dottor Antonio (1937) di Enrico Guazzoni, Pazza di gioia (1940) di Carlo Ludovico Bragaglia. Per molti film stranieri riarrangiò o riscrisse completamente le partiture dei commenti sonori.

Insieme a sua moglie Adriana, fu uno dei promotori, della Messa degli Artisti diretta da Mons. Ennio Francia a Roma. Fusco aveva infatti conosciuto sia Ennio Francia che Goffredo Petrassi da ragazzo quando erano insieme tra i cantori di San Salvatore in Lauro. Dopo la sua morte, la moglie Adriana continuò ad essere una infaticabile animatrice della Messa degli Artisti di piazza del Popolo a Roma.

Nel dopoguerra fu determinante l'incontro con Antonioni, avvenuto nel 1948 in occasione della scrittura della colonna sonora del documentario N.U. (Nettezza Urbana).

La collaborazione con Michelangelo Antonioni[modifica | modifica wikitesto]

Disponibile alla sperimentazione e alla ricerca, fu particolarmente attento alle giovani leve della regia cinematografica, firmando il commento musicale di molte pellicole dirette dai registi emergenti nel panorama cinematografico italiano. Un esempio per tutti è quello di Michelangelo Antonioni con il quale collaborò fin dai primi documentari per poi arrivare ai lungometraggi Cronaca di un amore (1950) (Nastro d'argento per la miglior musica nel 1951), I vinti (1953), La signora senza camelie (1953), Le amiche (1955), Il grido (1957), L'avventura (1959) (Nastro d'argento per la miglior musica nel 1960), L'eclisse (1962), Deserto rosso (1964).

Non mancarono tuttavia le collaborazioni con altri giovani registi, quali Mauro Bolognini, i fratelli Paolo e Vittorio Taviani, Francesco Maselli per il quale firmò la colonna sonora de I delfini che, nell'interpretazione dell'esordiente Nico Fidenco, si rivelò un enorme successo discografico.

Fusco morì improvvisamente nel giugno 1968. Compositore eclettico e versatile, seppe integrarsi con le esigenze espressive dei registi, cercando di rispettare le loro convinzioni artistiche e personali.

I figli di Giovanni e Adriana Fusco[modifica | modifica wikitesto]

La figlia, Cecilia Fusco, è stata una cantante lirica, un soprano.

Il figlio di Giovanni Fusco, Enrico detto "Kiko" (morto il 1º maggio 2015), era anche lui musicista: negli anni sessanta è stato tastierista del gruppo beat Le Pecore Nere, mentre nel decennio successivo è stato uno dei componenti del gruppo vocale fondato da Edoardo De Angelis, la Schola Cantorum.

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

1936
1937
1938
1940
1941
1942
1943
1945
1946
1948
1949
1950
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1963
1964
1965
1966
1967
1968
2008

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Roberto Calabretto, Antonioni e la musica, Marsilio, Venezia, 2012.
  • Enrica Donisi, Istituti, bande e società. Studi sulla musica a Benevento tra il 1561 e il 1961, Edizioni Realtà Sannita, Benevento, 2012, pp. 120–121.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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